Il Tempio Malestiano
Prima opera architettonica di Leon Battista Alberti, iniziata nel 1447 il Tempio Malatestiano è un opera imperdibile per i turisti in vacanza a Rimini. L'Alberti trasformò la preesistente chiesa di San Francesco a Rimini in tempio-mausoleo per il signore della città Sigismondo Malatesta. L'esecuzione del progetto, che non fu completamente realizzato, fu affidata a Matteo de' Pasti. È evidente nell'intervento di Alberti il riferimento alla tipologia classica: il grande arco della facciata, le arcate nello stile degli acquedotti sui lati, i sarcofaghi inseriti in ciascuna di esse, la soluzione fortemente plastica dei volumi costituiscono le caratteristiche tipologiche della nuova concezione spaziale dell'Umanesimo.
In origine la chiesa francescana di Rimini era sola, senza cappelle laterali, a pianta rettangolare, e terminava con tre cappelle frontali di cui la centrale è stata probabilmente affrescata da Giotto che dipinse anche quel sublime crocifisso che ora si ammira nella seconda cappella a destra. La chiesa, fin dalla sua origine aveva dato sepoltura a tutte le persone di casa Malatesta, dal Mastin Vecchio, a Savio Carlo, da Galeotto Roberto a Giovanni, la prima creatura nata da Sigismondo e Isotta. Alla costruzione del Tempio lavorarono molti artisti: Leon Battista Alberti, Matteo de' Pasti, Agostino di Duccio e Piero della Francesca. Il grande tempio non fu mai terminato perchè la fama di Sigismondo si era offuscata, e incominciò a perdere molti dei sui domini e Rimini attraversò periodi più duri (Sigismondo morì quando aveva 51 anni nel 1468).
I lavori, favoriti dall'incetta violenta di marmi che Sigismondo fece a S.Appollinare in Classe e a Fano dove aveva combattuto, cominciarono sotto la guida di Matteo de' Pasti e D'Agostino di Duccio. Nel 1450 Sigismondo ebbe l'idea di trasformare radicalmente l'intero tempio, progettando, secondo il consiglio di Leon Battista Alberti, di gettare intorno all'umile Chiesa di S.Francesco un involucro marmoreo. Purtroppo, l'opera è rimasta incompleta, ben differente da quella che il grande architetto aveva sognato: la facciata nella parte superiore, l'aspide e la cupola, che l'Alberti avrebbe voluto far rivaleggiare con quella del Brunelleschi e alcune cappelle non sono mai state terminate. La facciata del tempio fu ispirata dall'Arco D'Augusto, e porta una scritta latina sul fregio: "Sigimundus Pandulfus Malatesta Pan F,V. Fecit Anno Gratiae MCCCCL".
Si trovano ben 61 angioletti che suonano, corrono, danzano, che fanno cavalluccio e il girotondo, spaventano gli anatroccoli e si spruzzano l'acqua addosso. Agostino di Duccio ha rappresentato così una scena deliziosa fantasia dell'innocenza. ull'altare un crocifisso ligneo intagliato del '500. La Cella della Vergine Consolatrice.
In questa cella si venera un'immagine della Beata Vergine degli afflitti del '600. LaCappella della Pietà o della Madonna dell'Acqua, invocata nei giorni di siccità o di abbondanza della pioggia. In alto è l'arco degli antenati dove Sigismondo volle riposte le ossa dei suoi progenitori e dei suoi discendenti. I pilastri dell'arcata poggiano su due coppie di elefanti di bardiglio; i due dadi sovrapposti recano il profilo di Sigismondo. Nelle nicchie dei pilastri ci sono 12 statue: 2 profeti e 10 sibille. La famosa sigla Le lettere intrecciate "S" e "I", insieme con la rosa, l'elefante e le tre teste si trovano in molte parti del Tempio Malatestiano. La famosa sigla per molti dotti non è l'iniziale di Sigismondo e Isotta, ma la prima sillaba di Sigismondo.
Come KA è di Carlo suo zio, NO è di Novello suo fratello e FE è di Federico di Montefeltro. Perchè nel rinascimento ('400) si indicava il proprio nome con le prime due iniziali e non si conoscono esempi di sigle doppie e intrecciate.
Lo stesso Sigismondo aveva usato la sua sigla anche in monumenti e oggetti che con Isotta non potevano avere nessuna relazione anche perchè il nome di Isotta era di solito scritto con la iniziale "Y" (in volgare).
Il Tempio si trova vicinissima al centro della città, nei pressi dell'antico foro romano, l'attuale piazza Tre Martiri. E' uno dei luoghi imperdibili per i turusti che decideranno di passare le vacanze a Rimini.
Il Tempio si trova vicinissima al centro della città, nei pressi dell'antico foro romano, l'attuale piazza Tre Martiri. E' uno dei luoghi imperdibili per i turusti che decideranno di passare le vacanze a Rimini.
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