LA LEGIO XIII VI ASPETTA DOMANI ALLE 11 ALL'ARCO D'AUGUSTO.
Nel 1924 si decise di spostare il cippo di Cesare all'interno del Museo Civico (che si trovava nell'ex-convento di San Francesco accanto al Tempio Malatestiano) perché considerato d'ostacolo alla viabilità.
Tuttavia, a seguito di proteste della Soprintendenza, il cippo fu ricollocato nella piazza nell'ottobre del 1926, sebbene in posizione più defilata, vicino al tempietto di Sant'Antonio.
Durante la rimozione del cippo dal luogo originario, Carlo Tonini scoprì che poggiava su fondamenta di pietre e calcestruzzo dallo spessore di 48 cm.
Durante i bombardamenti del 1943-44, i palazzi di piazza Giulio Cesare (ora Tre Martiri) vennero danneggiati pesantemente. Cumuli di macerie ricoprirono il cippo.
Probabilmente al momento della rimozione delle macerie il "pietrone" non fu riconosciuto e gettato insieme al resto. Fatto sta che dal quel momento se ne persero le tracce.
Dopo la pedonalizzazione e il nuovo arredo di piazza Tre Martiri, il cippo è stato rimontato nella sua posizione originaria. L'epigrafe, probabilmente non trascrizione di un testo più antico ma coeva al cippo cinquecentesco, recita:
C. CAESAR
DICT.
RUBICONE
SUPERATO
CIVILI BEL.
COMMILIT.
SUOS HIC
IN FORO URB.
ADLOCUT
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